Il metodo di produzione
Il metodo Conegliano Valdobbiadene è una rielaborazione del metodo italiano (o Martinotti, o Charmat), che permette di mantenere intatte freschezza, vitalità e quelle caratteristiche aromatiche che naturalmente caratterizzano il Prosecco Superiore. Agli esordi della spumantizzazione, è stato interpretato in modo originale dai produttori locali, e successivamente è stato messo a punto presso la Scuola Enologica di Conegliano, con il fondamentale contributo degli studi del prof. Tullio de Rosa, fino a diventare quello che è oggi.
Fresco, conviviale
e ideale per ogni occasione
Il Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG è divenuto celebre nel mondo come il re dell’aperitivo ma grazie alle variabili del dosaggio zuccherino si presta anche ad un consumo a tutto pasto, in particolare nella versione Brut. Il segreto dell’abbinamento è saper coniugare la sua personalità mai invasiva con preparazioni che fanno emergere la materia prima. Da vero ambasciatore del territorio si sposa per natura con i sapori tipici della cucina trevigiana, dove ritroviamo spesso carni bianche, insaccati, formaggi freschi, erbe di campo e delizie del bosco. Grazie alla sua versatilità è un perfetto abbinamento anche con piatti della cucina contemporanea e internazionale.
Consigli per il servizio:
Le caratteristiche del Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG si esprimono appieno nell’anno successivo alla vendemmia. Le bottiglie vanno conservate in un ambiente fresco ed asciutto, lontane da fonti di calore e dalla luce.
Va servito ad una temperatura tra 4 e 6 °C possibilmente in un calice di cristallo piuttosto ampio che permette di farne apprezzare al meglio gli aromi e i profumi.